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Come affrontare la paura di viaggiare da sola

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Quando parlo dei miei viaggi in solitaria, mi viene sempre rivolta una domanda: "non sei preoccupata per la tua sicurezza"?

Mentirei se dicessi che non me ne preoccupo mai.
Il nostro mondo non è così roseo! Ma parlate con gli uomini che viaggiano da soli, anche loro sono vigili, anche loro corrono dei rischi, anche loro a volte si trovano in situazioni complicate; allora perché non noi donne?

Con il pretesto che siamo (presumibilmente) più vulnerabili, dovremmo restare a casa e non assaporare questa libertà?

Sì, viaggiare da sole ha i suoi rischi. Lo stesso vale quando si vuole attraversare una strada. Ma la attraversi lo stesso! E per assicurarsi di non finire sotto un autobus, si guarda a sinistra e a destra, giusto?

Per me è lo stesso, quando mi trovo in un paese che non conosco, guardo, osservo, tutti i miei sensi sono all'erta.
Bisogna viverlo per capirlo, ma è in quei momenti che mi sento più viva.

Se tutto ciò sparisse, se mi ritrovassi ogni sera sul divano con la sensazione che ogni giorno sia uguale all'altro... avrei paura di spegnermi. E credo che sia un pericolo ben peggiore.

Senza voler giudicare nessuno o cercare di mostrarmi superiore, a volte, queste stesse persone che mi fanno questa domanda "non hai paura di viaggiare da sola?", le guardo negli occhi, cerco nelle loro voci, nei loro sorrisi, nei loro gesti... tutto mi sembra spento, mentre potrebbe essere luminoso.

A volte mi sembra che l'epidemia dei morti viventi sia già iniziata.
Mi sono trovata in alcune situazioni di pericolo ed in ognuna ho imparato qualcosa.

In questo articolo vorrei condividere con te una delle tre aggressioni che ho subito in oltre 10 anni di viaggi!

Paura di viaggiare? Ecco la mia esperienza

Siamo a Budapest.
Questo è il mio primo giorno in questa bellissima città. Sarò ospitata da Mark, che vive in un appartamento con Lili. L'ho contattato tramite il sito di alloggi Couchsurfing. Bel profilo, alcuni commenti molto positivi, tutto sembra tranquillo.

Arrivo a casa sua, accoglienza calorosa, tutto perfetto.... ma... dov'è Lili? "Scusami! Non ho avuto il tempo di modificare il mio profilo, ma mi sono appena trasferita e non vivo più in un appartamento in affitto".
DRIIN! Nella mia testa scatta l'allarme. Questa storia mi puzza già. Ma il ragazzo sembra davvero gentile, quindi niente panico.
"Dunque, ho un appartamento più piccolo, non c'è posto per te, ma il divano è comodo.
DRIIIN!!! già… tuttavia il divano è effettivamente comodo.
Il pomeriggio passa senza problemi, Mark mi fa fare un giro per Budapest, mi racconta un sacco di storie e le mie preoccupazioni svaniscono.
È sera ed è ora di andare a letto. Mi dice: "Domani devo alzarmi presto per andare al lavoro e ho tutte le mie cose in soggiorno, quindi per me è più comodo se tu dormi in camera mia e io sul divano, non mi dispiace affatto".
ALLARME!!! Sul momento non so cosa dire perché sono piuttosto confusa, il ragazzo è così gentile, non oso dirgli che non mi piace, ma… mi sento in trappola.
Vado con le mie cose nella sua stanza, vado per chiudere la porta a chiave ma non c’è.
Sulla sua scrivania, una pila di scartoffie, vedo una lettera in un angolo, la guardo. C'è il suo nome, questo indirizzo, e il timbro dice che è stato inviato più di un mese fa... non c'è tempo per cambiare il suo profilo? Comincio a pensare che non sia mai esistita una Lili.

Vado a letto completamente vestita, con le mie cose in mano.
Qualche minuto dopo: Toc, toc, toc..... "scusami, posso entrare? Devo prendere una cosa.
Non c'è tempo per rispondere, entra. Mi sorride, si scusa, sempre molto educatamente, va a prendere una chiavetta USB dalla scrivania... poi si avvicina a me. Si siede sul letto e mi dice: "È strano avere una ragazza così bella nel mio letto". Sebbene pensassi fosse un bravo ragazzo, fisicamente non mi piaceva affatto!
Continua:
- È difficile essere un gentiluomo, vorrei davvero gettarmi su di te.
- Beh, no. Non voglio, mi dispiace.
- Non sono stato abbastanza gentile con te?
- Sì, ma non voglio (da qui inizio ad alterarmi)
Mi mette una mano sulle gambe e con una dolcezza disgustosa mi dice: "Non voglio farti male! Penso solo che abbiamo trascorso una bella giornata e mi piace divertirmi nella vita, non credi che sia importante divertirsi?
La discussione continua, il ragazzo diventa molto pesante e insistente. Mi arrabbio. Gli sposto via la mano che cominciava a vagare troppo e gli dico: "Innanzitutto, la smetti di cercare di palpeggiarmi, dopodiché esci da questa stanza, altrimenti me ne vado. E non esiterò un secondo a sporgere denuncia contro di lei. Lui risponde, sempre con la sua gentilezza subdola: "Tranquilla, ci siamo capiti male, non è niente, non è una cosa seria, solo un bacio e me ne vado...".
Mark si china improvvisamente e mi bacia sulla bocca. Urlo, lo spingo via con le mani, tiro via le coperte, prendo la borsa, corro via quando sento che dice "ma dove vai, è tardi, mi dispiace, resta qui". La sua inaspettata prepotenza mi ha terrorizzata, ed è lì che ho provato una forte paura di viaggiare da sola da quel momento in poi.

Pochi secondi dopo sono in strada, scalza e con la mia borsa.
Sono le 23, fa freddo, in una città che non conosco. Non ho idea di dove andare, però mi sento sollevata.
Cammino. A quest'ora è tutto chiuso. Tranne il McDonald's! Odio Mc Donald's, ma sono stata felice di trovarlo. Entro e chiedo a un impiegato dove trovare un albergo. Non parla inglese. Si sforza di spiegare, ma si accorge che indosso dei calzini. "Problema?", mi chiede. "Sì Problema. Un problema maledettamente grande!". Arriva l'altra impiegata, anche lei non parla bene l'inglese. Mimo che sto cercando un posto per dormire. Parlano tra loro mentre mi guardano. Poi uno di loro dice: "Ok ok nessun problema, vieni con me".

Il seguito del mio viaggio

Ho trascorso tre giorni meravigliosi nella famiglia di Eszter. Non ci credevo ma è persino andata a prendere le mie scarpe!
Ho pensato spesso a quella sera, a quella trappola ben architettata. Mi chiedo quante ragazze ci siano cascate, si siano sentite obbligate. Ho lasciato un commento devastante sul suo profilo perché altre ragazze non provassero la paura di viaggiare che ho provato io. Il giorno dopo, quel profilo non c'era più.

Fidati del tuo istinto. Bisogna reagire velocemente, senza indugiare, sii sempre pronta. Adesso il mio sesto senso si è acuito, e mi sento più forte e attenta.
La mia fiducia nelle persone era un po’ ristabilita e con essa la mia voglia di scoprire il mondo. Via la paura di viaggiare da sola. Da quel momento sarei stata più vigile.

Tre mesi dopo, per curiosità, cerco il profilo di Mark. E’ tornato su Couchsurfing, stessi commenti positivi, stesso discorso. Anche Lili è ancora la sua compagna di stanza! La trappola è predisposta di nuovo. L’ho segnalato di nuovo ovviamente. Ho sentito tante storie del genere in seguito, basta cercare su Google. Ma quest’esperienza non mi impedirà di andare avanti, di sentirmi viva. È un mio diritto. E sono certa che gente come lui è più rara di quel che sembra.

Non lo ripeterò mai abbastanza: le persone sono buone, amano essere generose e non ha senso aver paura di viaggiare da sole. Ho incontrato tante persone straordinarie sul mio cammino e posso affermarlo.
Quindi sì, incoraggio tutte le donne a fare lo stesso, a scoprire chi sono, a vivere questa sensazione di libertà ed indipendenza.

Mi piace molto lo slogan di questa piattaforma: Il mondo è anche tuo.

Quindi, coraggio ragazze!
Non abbiate paura di viaggiare.


Traduzione dal francese a cura di Luca Rullo.

 

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